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8 minuti di lettura (1542 parole)

Zaccheo - Il Video Vangelo per bambini e ragazzi

La Parola

Dal Vangelo secondo Luca

Lc 19,1-10

In quel tempo, Gesù entrò nella città di Gèrico e la stava attraversando, quand'ecco un uomo, di nome Zacchèo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là.

Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zacchèo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!».

Ma Zacchèo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto».

Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch'egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell'uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».

Parola del Signore. 

Il Commento 

Hey tu! Ciao! Sì parlo proprio con te… Lo sai quanto sei alto? Bhè, se non lo sai o non ne sei sicuro, appena finito di ascoltare questa storia, prendi un metro e con mamma o papà vai a vedere quanto sei alto.

Alcuni di voi si renderanno conto di essere piuttosto alti, altri un po' più bassi.

Ricordo che quando avevo la vostra età, non ero molto alto, e questo mi creava qualche difficoltà. Per prendere i biscotti nel mobile della cucina avevo bisogno di uno sgabello, quando andavo alla messa o al cinema, se c'era qualcuno più alto seduto davanti a me dovevo divennare un contorsionista per trovare il buchino giusto da cui poter guardare, e poi quando c'era qualche evento all'aperto era sempre un supplizio perché me ne tornavo a casa senza essere riuscito a vedere quasi nulla, a meno che mio papà non mi prendesse sulle sue spalle.

E voi cosa fate quando non riuscite a vedere quello che sta succedendo intorno a voi?

Oggi l'evangelista Luca ci parla di Gesù che, nel suo viaggio dalla Galilea verso Gerusalemme, passa attraverso una città molto bella: Gerico.

Tra la folla che cerca di vedere Gesù c'è anche Zaccheo, il capo dei pubblicani.

Vi ricordate chi erano i pubblicani? Erano gli esattori delle tasse per conto dei Romani. Siccome i pubblicani maneggiavano tanti soldi, a volte ne approfittavano per rubarne un po', tenerli per sé e così diventare ricchi. Per questo la gente non sopportava i pubblicani: li chiamava traditori perché collaboravano con gli invasori Romani, e li considerava degli imbroglioni, che rubavano i soldi delle tasse per arricchirsi.

Questo Zaccheo è il capo dei pubblicani di Gerico, quindi un uomo importante. L'evangelista Luca ci dice anche che era ricco.

Zaccheo sente che sta passando Gesù e desidera vederlo. Ma ha un problema: è basso e con tutta la gente che si è radunata non riesce a vedere nulla! Si mette sulla punta dei piedi, ma vede solo teste. Prova a infilarsi tra le persone per andare un po' più avanti… nulla da fare! Non lo lasciano certo passare!

Allora ha un'idea: corre avanti e si arrampica su di un albero. Provate a immaginare la scena: un uomo importante, addirittura il capo dei pubblicani, che si arrampica su un albero, un sicomoro, come un ragazzino, per aspettare Gesù che passa!

Ma torniamo al racconto dell'evangelista Luca: ci sono tante, tantissime persone radunate per vedere e ascoltare il Rabbi di Nazareth e chissà quanti di loro avrebbero desiderato ospitarlo, ma Gesù sceglie proprio Zaccheo.

"Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo": quindi è evidente che sta cercando Zaccheo, che vuole proprio lui. "Zacchèo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua".

Chissà che strano, per Zaccheo, sentirsi rivolgere la parola, sentirsi chiamare per nome! Chissà che emozione scoprire che il Rabbi non solo conosce il suo nome, ma ha anche voglia di stare insieme a lui!

Perché proprio Zaccheo?

Non è il migliore, non è il più buono, non è forse nemmeno il più desideroso di un'attenzione speciale da parte del Maestro e Signore.

Quello che conta, in questo caso, è il punto di vista di Gesù: Egli sa che Zaccheo è colui che ha più bisogno di salvezza, ha più bisogno di essere trovato dall'amore di Dio. Per questo il Maestro e Signore gli si fa incontro e propone un tempo per stare insieme, in confidenza.

Quando la gente si accorge che davvero Gesù sta andando a casa di Zaccheo, quando lo vedono entrare e sedersi alla tavola apparecchiata per il pranzo, cominciano i mormorii scandalizzati. Ma come? Con tutte le persone oneste, per bene, con tutte le persone importanti e rispettabili che ci sono a Gerico, questo Rabbi va a mangiare dal capo dei pubblicani? Da un traditore? Da un imbroglione? Ma è una vergogna! Una cosa simile non si può accettare!

Le stesse persone che pochi minuti prima erano tutte esultanti per il passaggio di Gesù, la stessa gente che lo acclamava, che lo applaudiva, che lo chiamava Rabbi, che desiderava ascoltarlo, che lo ammirava… di fronte alla scelta compiuta dal Maestro di Nazareth, cambia rapidamente il proprio atteggiamento.

Adesso giudicano l'operato di Gesù, lo criticano, lo disapprovano e vorrebbero insegnargli come si deve comportare. Vorrebbero che non accordasse tanta preferenza a un pubblicano, che non frequentasse "certa gente".

Gesù era considerato un Maestro, ma stavolta sono gli altri che vorrebbero insegnare a lui, che vorrebbero correggerlo. Spiegarli come stanno le cose e come devono funzionare.

Zaccheo si rende conto dello scandalo dei suoi concittadini ed è proprio lui a far tacere tutti i commenti, perché si alza in piedi e dice ad alta voce: "Ecco, Signore, io do la metà dei miei beni ai poveri; e se ho frodato qualcuno, restituisco quattro volte tanto."

Zaccheo riconosce di non aver agito sempre onestamente, per cui è pronto a restituire quattro volte tanto quello che ha rubato con l'inganno.

Non solo: di tutto quello che possiede, darà la metà ai poveri. La sua ricchezza non sarà più solo per lui, ma per tutti. Sarà una ricchezza condivisa con le persone che non hanno nulla.

Zaccheo ha compreso perfettamente l'insegnamento di Gesù e vuol cominciare subito a vivere secondo il Vangelo!

Gesù è davvero contento e lo rassicura davanti a tutti: "Oggi la salvezza è entrata in questa casa".

E poi, rivolgendosi a chi ha sempre da ridire e da brontolare, aggiunge ancora: "Il Figlio dell'uomo, infatti, è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto."

L'Impegno 

Il Vangelo di queste domeniche vuole aiutarci a guardarci dentro, e ad essere onesti con noi stessi.

Se ci fermassimo a riflettere, ci accorgeremmo potremmo tranquillamente identificarci un po' in tutti i vari personaggi di questo brano del Vangelo. Siamo la folla che prima acclama Gesù e poi lo giudica per le sue scelte quando ci sembra che Dio Padre non sappia fare bene il suo mestiere di Dio, quando ci sembra che non ascolti le nostre preghiere. Dentro di noi, magari nel profondo, senza dirlo ad alta voce, ci troviamo a mormorare come la folla di Gerico: "Certo che questo Dio non sempre è giusto! Se si pensa a quante persone cattive ci sono in giro e Dio non le punisce. Vi sembrano pensieri assurdi? Magari a voi non è mai successo di pensare così, perché siete molto giovani e avete un cuore puro. Ma provate a fare questa domanda a degli adulti: "Avresti dei consigli da dare a Dio Padre? Che cosa gli suggeriresti?" e vedrete che lunghissimo elenco di consigli e suggerimenti, vi verrà presentato!

Siamo quelle persone che giudicano Zaccheo per quello che fa, ma non si preoccupano di cercare di avvicinarlo e di accoglierlo. Quante volte abbiamo giudicato il comportamento di un compagno o di una compagna di scuola senza fermarci a pensare a quali situazioni di difficoltà stia vivendo, magari proprio in famiglia. Delle volte basta avvicinarsi a qualcuno senza giudizio o pre-giudizio per cambiare il suo atteggiamento.

Ma spesso siamo anche Zacheo, che si isola e vuole nascondersi, perché giudicati per qualche aspetto del nostro carattere che non accettiamo di voler cambiare, o per qualche nostra difficoltà.

L'Evangelista Luca, oggi ci sta dicendo che ognuno di noi, anche io, anche tu, viene sempre chiamato per nome dal Signore Gesù, proprio come Zacheo. Che Gesù vuole stare con ciascuno di noi, che vuole fermarsi nelle nostre case!

Come ha detto a Zaccheo, così ogni giorno rinnova l'invito per ogni persona: "Aprimi il cuore, aprimi la tua casa, voglio stare con te!"

Ora fermiamoci un attimo e chiediamoci: ma io apro il cuore al Signore che chiede di entrare? Mi lascio raggiungere dalla sua Parola, dal suo insegnamento? Come Zaccheo, voglio davvero provare a vivere secondo il Vangelo?

Forse allora è importante prenderci adesso qualche minuto di silenzio, per ascoltare bene, nel cuore, l'invito che Gesù rivolge ad ognuno di noi: "Aprimi, fammi stare con te!"

Rallegriamoci di questo invito del Signore e rispondiamogli con lo stesso slancio e la stessa gioia con cui Zaccheo è sceso dal sicomoro.

Buona domenica, e buon cammino 

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